Ci risiamo, la mia solita attrazione per le statue dei santi e in generale per le figure religiose presenti nelle chiese ha fatto nuovamente breccia nel mio cuore. La cattedrale di Irsina è ricca di opere d’arte, ma offre anche degli spunti interessanti per chi è appassionato di fotografia.
Punti di vista e sensazioni soggettive si alternano tra uno scatto e un altro. L’uso di un bianco e nero esasperato nei suoi contrasti tonali è dovuto alla ricerca del pathos nascosto in ognuno dei soggetti immortalati.
Normalmente, ogni qual volta visito una chiesa, sono solito girare tra i banchi e le navate affollate di fedeli e turisti alla ricerca di un soggetto e della luce adatta al mio scopo. In questo caso, invece, la fortuna ha voluto che la cattedrale di Irsina fosse sgombra poiché si stavano eseguendo una serie di restauri.
Totale libertà di azione, quindi, con l’immaginazione che ha potuto finalmente prendere il sopravvento sulla realtà.
Pathos ossia passione, Donato 🙂
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😉
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Oggi sono di umore assai tetro. Davvero inquietante questo excursus in un aldilà tenebroso, dove il sorriso si trasforma, eccome, nel ghigno dello scheletro, mollemente appoggiato ai cuscini dell’ultimo sonno! Sono foto interessanti, per il modo in cui interpretano il dramma dell’uomo.
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Un saluto tetro 😉
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