Architettura, Fotografia

Tra campi e rovine: i sopralluoghi del pomeriggio – II Parte

IMG_6697Proseguiamo il vagabondaggio lungo la S. P. 151 in direzione di Altamura, percorrendo circa 3 km dalla prima masseria abbandonata di cui ho parlato nel post precedente. La strada scorre sotto un sole cocente, ma la luce pomeridiana conferisce delle tonalità davvero intense al paesaggio circostante.

Eccoci alla seconda e ultima tappa di questo giro per la Murgia barese. La masseria immortalata in queste immagini ha già qualcosa di diverso: in corrispondenza del piano stradale, troviamo infatti una piccola chiesa rurale inglobata nell’edificio, con il suo piccolo campanile in bella mostra.

IMG_6675Come si può notare dalle foto, la chiesetta ha un’unica navata e la volta a botte. L’altare inoltre non c’è più, mentre in fondo a sinistra si apre un passaggio che presumibilmente collega la chiesa col resto della masseria.

L’edificio in questione, esattamente come quello che avete visto nel post precedente, presenta le tracce di probabili modifiche e/o restauri avvenuti nel corso del tempo, almeno a giudicare dall’aspetto dei differenti conci murari. Le condizioni in cui versa la masseria fanno il paio con il degrado dell’area circostante, dove perfino gli alberi sembrano soccombere a un inesorabile oblìo.

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Architettura, Fotografia

Tra campi e rovine: i sopralluoghi del pomeriggio – I Parte

IMG_6658La visita a Jesce di due settimane fa ha lasciato la porta aperta a un’altra missione fotografica. In quella circostanza, infatti, anziché viaggiare per Altamura lungo la più diretta S.S. 96, ho preferito godermi il relax della S. P. 151 da Ruvo di Puglia.

La scelta non è stata casuale, poiché la S.S. 96 (per chi non la conosce è la strada principale che collega Bari con la Basilicata) è ancora in fase di ampliamento, con le inevitabili deviazioni. Onde scansare le lunghe code in pieno sole, percorrere 45 km a passo d’uomo e (specialmente al ritorno di sera) navigare a vista a causa di una segnaletica stradale tanto provvisoria quanto lacunosa, ho deciso di allungare il tragitto ma almeno andare e tornare con maggiore tranquillità.

IMG_6657La S. P. 151 collega Ruvo di Puglia ad Altamura per un totale di 35 km che si snodano tra campi che virano dal verde al giallo, papaveri e tenute di notevole pregio architettonico. Tra queste se ne incontrano alcune ormai trasformate in agriturismi o sale ricevimento, altre completamente abbandonate e in rovina.

Naturalmente io propendo per queste ultime, dunque sin da allora mi ero ripromesso di tornare da quelle parti per scattare qualche foto da vicino. Mi piacciono i luoghi abbandonati perché, nonostante quell’aria di morte, in realtà trasmettono emozioni che io percepisco e a cui non posso, né voglio sfuggire.

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Jesce, tra pietra e cielo

jesce_altamura_puglia (4)Ebbene sì, Masseria Jesce colpisce ancora e con questo siamo a tre post. Se la memoria non mi inganna, l’altro sito che ha colpito con un randello la mia fantasia è stato il parco archeologico di Venosa.

Stavolta voglio evidenziare l’aspetto onirico di questa località pugliese, partendo dai due elementi principali: la pietra e il cielo. Masseria Jesce al tramonto, col sole basso che scalda questi muri possenti e quelle nuvole cupe che ci ricordano l’acquazzone scatenatosi qualche minuto prima.

La gioia (o il dramma a seconda dei punti di vista) per un fotografo della domenica come me è proprio questa: voltarsi a destra e a sinistra, guardare in alto e in basso senza poter rinunciare a un solo scatto!

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La cripta affrescata di Masseria Jesce

masseria_jesce_cripta (1)Proseguo il fotoracconto della visita a Masseria Jesce di domenica scorsa, soffermandomi stavolta sulla cripta affrescata. Le pitture murali raffigurano diversi cicli di santi: i più antichi sono stati dipinti nel XIV secolo e attribuiti a Giovanni da Taranto, i più recenti risalgono al XVII secolo e sono opera di Didaco de Simone.

Ribadisco quanto ho scritto nel post precedente: la visita guidata organizzata dal FAI a Masseria Jesce ha talmente superato le mie aspettative, che nonostante il poco tempo a disposizione (bisognava riprendere la navetta per tornare ad Altamura), ci saranno altri post e altre foto!

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Alla scoperta di Masseria Jesce

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Masseria fortificata, azienda agricola, villaggio rupestre con annessa cripta affrescata (di cui parlerò in un altro post), probabilmente un casale le cui origini affondano nell’antica Sublupatia segnata nella Tabula Peutingeriana: questa vera e propria stratificazione architettonica, storica e sociale si trova a pochi km da Altamura, in Puglia, e si chiama Masseria Jesce. La Via Appia si snoda placidamente lungo la campagna pugliese rasentando il confine con la Basilicata, tutt’intorno è un susseguirsi di insediamenti rupestri e masserie fortificate che spesso coesistono nello stesso spazio.

masseria_jesce_italy (7)Sabato 14 e domenica 15 è stato possibile visitare Masseria Jesce grazie a un’apertura straordinaria organizzata dal FAI. La masseria, nel suo aspetto attuale, risente dei restauri eseguiti alla fine del XVII secolo, ma il nucleo originale risale a quello precedente.

In tutta l’area sono stati rinvenuti insediamenti e reperti risalenti al I millennio a. C. che ci fanno ben capire l’importanza archeologica di questo angolo di terra a cavallo tra le province di Bari, Taranto e Matera. Gli studenti del Liceo Classico “Cagnazzi” di Altamura si sono dimostrati assolutamente all’altezza del ruolo di ciceroni, senza incappare nella fin troppo scontata ripetizione “a pappagallo” a cui ho assistito altrove in questi anni.masseria_jesce_italy (4)

Una menzione speciale dunque per questi ragazzi che, soprattutto nella spiegazione degli affreschi della cripta e della struttura superiore appartenente al cosiddetto piano nobile, mi hanno piacevolmente sorpreso per preparazione e sicurezza. Complimenti a parte, la visita ha superato di gran lunga le mie aspettative e urge un nuovo sopralluogo!

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Fotografare la gente: le feste medioevali

Federicus - AltamuraAltro giro, altra corsa: stasera voglio rispolverare questa fotografia scattata il primo Maggio scorso ad Altamura, in provincia di Bari, durante la festa medioevale “Federicus”. Stavo passeggiando per le strade del centro storico alla ricerca di immagini suggestive, tuttavia non era facile districarsi in mezzo alla folla.

Tra le fotografie che preferisco scattare in queste occasioni, ci sono senza dubbio quelle in mezzo alla gente: a colori o in bianco e nero, mi piace catturare la frenesia e gli sguardi di chi partecipa a queste feste. Ricordo perfettamente quel momento: c’era troppa confusione ed era difficile riuscirmi a fermare per immortalare qualche altra scena, quindi davo ormai per scontato di lasciar perdere.

È stato un attimo: un figurante attraversa in diagonale la strada indossando costumi medioevali e portando a spalla una lunga tavola colma di pagnotte. “Farò presto – pensai – sarò velocissimo, giuro che sarà l’ultima foto!”. Per i malati di fotografia non esiste un’ultima foto, quindi.. buona la penultima!

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