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Un percorso da seguire

img_5090Schiarirsi le idee, o almeno provarci. Passeggiare da soli la mattina tra le strade della città, quando molti negozi sono ancora chiusi e si sentono solo le voci di alcune donne che sull’uscio delle rispettive case chiacchierano del più e del meno. Io inseguo il silenzio e mi inoltro nei vicoli e lungo le strade desolate.

Fotografare mi diverte, mi fa rilassare, mantiene vivi i neuroni… In un anno il blog è cresciuto e come tutte le creature che crescono, finiscono anche per cambiare.

img_5107Cosa farò in futuro? Un sito internet vero e proprio e un altro filo conduttore, oppure non averne e lasciare che l’ispirazione prenda il sopravvento sulle finalità?

Lo scoprirò a breve, o forse conosco già la risposta e devo solamente voltare pagina. L’unico punto fermo sono e saranno le fotografie che per me rappresentano un inevitabile percorso da seguire, proprio come le strade in cui mi inoltro.

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Trani: passeggiata sul molo

img_5162Cosa fare dopo aver visitato in lungo e in largo una città, avendone apprezzato i monumenti, le strade, le piazze, i musei? Nel caso in cui la città in questione (nel nostro caso Trani) si affacci sul mare, io suggerisco una passeggiata fotografica lungo il molo.

Nel post precedente ho accennato a come il punto di vista cambi letteralmente, se per esempio scrutiamo una città dal mare. Prima di arrivare al punto di osservazione opposto a quello di partenza, tuttavia è bene soffermarsi sui dettagli visivi che si possono incontrare.

Un molo di una città portuale può rivelarsi a volte un luogo pieno di vita, di spunti interessanti e inattesi. Ecco dunque il mio consiglio: se non avete ancora voglia di andarvene dalla città appena visitata, provate a fare un salto al porto e lasciatevi ispirare.

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Il bosco di Castel del Monte, l’escursione continua – II parte

img_8122Nella puntata precedente ho reso nota a tutti la mia infatuazione per una mantide religiosa. Dopo averla adagiata su una fogliolina d’erba, ho proseguito la mia perlustrazione del bosco di Castel del Monte scendendo lungo il primo gradone naturale alla ricerca della cisterna ipogea.

Questo è il classico caso in cui non so se vedere il bicchiere mezzo pieno, oppure mezzo vuoto. Venuta alla luce due anni fa (qui il link all’articolo), fu segnalata delimitandola con del nastro bicolore: a distanza di due anni, del nastro ormai scolorito ne rimangono poche tracce, idem per i paletti di sostegno ormai crollati.

Il visitatore o l’escursionista deve dunque contare unicamente sulle proprie capacità visive per non rischiare di caderci dentro. L’ambiente si presenta parzialmente allagato a causa dei recenti temporali e l’acqua melmosa ne rende pressoché impossibile individuarne a occhio la profondità.img_8120

Nonostante le condizioni pietose in cui versa, la cisterna ipogea si fa almeno notare per la sua peculiarità architettonica. Decido di proseguire la passeggiata lasciandomi alle spalle la cisterna, cercando di andare dritto ma davanti a ostacoli insormontabili come diversi pini crollati, sono costretto a procedere a zig zag.

L’habitat cambia improvvisamente, complice evidentemente la diversa composizione del terreno: ecco che tra massi sapientemente scolpiti e un cippo collocato a ridosso del gradone, spuntano funghi di varia specie perfino dalle pigne cadute dagli alberi. Non sono un esperto, tanto meno un cercatore occasionale, quindi proseguo il cammino alla ricerca di altri spunti, pur lasciandovi qualche testimonianza (tremolante ahimè) fotografica.

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Pomeriggio leccese

lecce_puglia (1)Passeggiare nelle vie del centro storico di Lecce, dimenticando il caldo torrido che non dà tregua. Il sole tramonta al di là della maestosa Porta Napoli, un signore balza da un bar lì vicino per afferrare il suo cagnolino che abbaiando all’impazzata si è fiondato contro un suo simile.

La camminata pomeridiana prosegue lungo via Giuseppe Palmieri, in direzione del Duomo. Scorci, curiosità, angoli nascosti che meritano di essere scoperti in silenzio e poi l’inevitabile bagno di folla.

Una piazza gremita, il tufo leccese illuminato dal tramonto, sguardi che si incrociano e smartphone puntati verso l’alto. Anche i viaggi di lavoro meritano di essere immortalati e raccontati.

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Salerno: aspettative soddisfatte

2016-08-6--10-16-49Mi avevano detto che era bella, avevo anche visto delle immagini da qualche parte e alla prima occasione utile sono andato a vederla coi miei occhi. Salerno è una delle poche città che abbia soddisfatto completamente le mie aspettative!

Vivendo in una città di mare, chiaramente la vista di una distesa azzurra è sempre rincuorante, ma la presenza delle colline verdeggianti sullo sfondo è puro godimento. Quando vado in esplorazione, per me uno degli aspetti più importanti è il sentirmi a mio agio e devo ammettere che passeggiare per le strade di Salerno è stato facile e rilassante.

2016-08-6--10-18-52Un duomo incredibile, grandi viali per passeggiare, un bellissimo lungomare con giardino annesso, il tutto condito da una splendida giornata di sole: cosa volere di più? Il centro storico inoltre mi ha affascinato con i suoi vicoli, gli archi, le voci che si accavallano e in particolare i suoi colori: che dire dei numerosi murales che ornano le strade?

L’indice di gradimento per una città è direttamente proporzionale al numero di foto scattate e Salerno ha dato del filo da torcere alla mia fotocamera digitale e allo smartphone. Immagini da pubblicare qui, altre ancora da condividere immediatamente sui social: ho fatto gli straordinari!

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Una foto difficile

IMG_20160402_204021Le serate iniziano a essere meno fredde ed è un piacere poterne approfittare per fare una passeggiata senza essere sferzati dal vento gelido. Polignano a Mare a partire da questo periodo della primavera diventa una delle mete più gettonate e lo si capisce da quante persone affollano il centro della cittadina pugliese.

Comitive di ragazzi alla ricerca del souvenir fotografico della serata, selfie di massa e location prese d’assalto: l’estate è ancora lontana, ma se ne sente ormai il profumo. Ecco un angolo carino da immortalare, mi servono giusto dieci secondi per tirar fuori lo smartphone dalla tasca e… “Scusi, può scattarci una foto?”.

Ok, prendo lo smartphone di questo ragazzo, scatto una foto a lui e alla sua comitiva e non concedo bis o tris: buona la prima e ora via, devo fotografare questa casetta senza gente che mi intralcia la visuale! È stato un attimo: mentre aprivo l’applicazione della fotocamera, una signora esce dalla porta d’ingresso e si guarda intorno infastidita, probabilmente chiedendosi di chi fossero le voci provenienti dall’uscio di casa.

Attendo pazientemente qualche secondo, poi la signora rientra chiudendosi la porta alle spalle: finalmente posso scattare la mia foto, ma quanta pazienza!

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Bari vecchia, dalla basilica alla cattedrale

In questo blog di tanto in tanto mi piace pubblicare un post relativo a Bari, la mia città. Stavolta, voglio segnalare ai lettori gli angoli, i punti di vista, le particolarità da andare a cercare percorrendo le strade del centro antico.

L’itinerario prescelto è quello che va dalla basilica di San Nicola alla cattedrale di San Sabino, partendo dalla piazza antistante la prima e percorrendo poi strada delle Crociate e strada del Carmine. Bari vecchia, come la chiamiamo noi, è una parte a sé stante dal resto del capoluogo pugliese e per tantissimi anni è stata relegata a uno stato di degrado sociale e urbanistico.

Potendo scegliere un momento della giornata in cui passeggiare lungo quelle strade, io non esiterei un attimo a godermi il centro antico di sera. Certo, anche la domenica mattina fa il suo effetto, ma a me i centri antichi piacciono col buio e le luci artificiali che creano contrasti, chiaroscuri e giochi di ombre particolarmente efficaci in questi ambiti.

Bari vecchia (4)I punti di inizio e fine di questo percorso sono senza dubbio contraddistinti dalla maestosità degli edifici di culto in questione. Data la collocazione, è chiaramente la cattedrale di San Sabino a destare maggiore impressione per la sua mole, visto che le strade laterali e la piazza antistante (detta dell’Odegitria) sono più piccole rispetto a quelle che circondano la basilica di San Nicola.

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Matera, a passeggio per le vie del centro

Pomeriggio ormai inoltrato, il tramonto è quasi compiuto e la sera si avvicina. Le strade e le piazze del centro di Matera si riempiono di gente: le luci artificiali illuminano gli edifici, le ombre ne definiscono i contorni.

Adoro questa città, ci torno sempre volentieri e non posso che compiacermi nel vederla trasformata dalla prima volta che ci misi piede da bambino. Vederla così affollata, vissuta fino in fondo e percorsa in lungo e in largo non può che renderle giustizia.

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Terlizzi: passeggiando a testa in su

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